Pasqua stanca per uova e colombe

Pasqua stanca per uova e colombe
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Dopo un lunghissimo anno, ecco avvicinarsi la Pasqua, che come lo scorso anno sarà blindata. Per le pasticcerie e cioccolaterie questa è per tradizione una festa ricca, ma i tempi sono quelli che sono.

Racconta Marco Gullino, dal bancone della panetteria e pasticceria di Lagnasco: «Il periodo non è sicuramente dei migliori. Di fatto la Pasqua non potrà essere celebrata con le tavolate in famiglie per il secondo anno consecutivo ed il tutto comincia a pesare. Non è tanto un problema di Pasqua, quanto del periodo in generale. Abbiamo visto come anche il Carnevale sia passato piuttosto in sordina. La gente non ha molto da festeggiare, non ha l'umore nemmeno per i gesti più normali, come tagliare una colomba o portare un uovo di coccolato».

«Noi ad agosto abbiamo rinnovato il locale - continua Gullino - grazie a un progetto comunale lo abbiamo ingrandito, e in seguito a questo cambiamento, ed al fatto che cerchiamo di tenere prodotti di qualità, stiamo sopravvivendo. Spero vivamente che il tutto possa passare in fretta. Lo dico per me e per tutte le categorie danneggiate da questa situazione».

Anche "La bottega del Pane" di Simona Ingaramo a Scarnafigi, attività avviata da anni a conduzione famigliare, sta attraversando un momento delicato.

«Per il momento - racconta la titolare - non abbiamo ancora venduto nemmeno una colomba. Noi lavoriamo bene ed abbiamo prodotti artigianali, articoli ricercati, che al momento non vengono venduti.  E' pur vero che normalmente le colombe le vendiamo nella settimana precedente alla Pasqua, ma è tutto il contorno che preoccupa moltissimo. I bambini non vanno a scuola, le mamme non passano davanti al negozio e in questo modo il fatturato cala. E' facile comprendere come una mamma quando entra in panetteria per prendere il pane, prenda anche la merenda per i bambini, cosa che invece non fa un papà che passa di fretta dopo il lavoro a prendere il pane. La questione che più mi lascia l'amaro in bocca - confida con rammarico la titolare -  è la sofferenza che stanno passando i nostri poveri ragazzi e bambini. Oltre il lato economico è bene tenere in considerazione il risvolto umano che c'è dietro tutta questa storia. Non ho mai chiesto soldi, non ne chiederò a nessuno: l'unica cosa che chiedo è che questo periodo possa giungere al termine senza creare ulteriori danni, soprattutto ai più piccoli».

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