«Ciao “prof”, eri un capitano vero»
Stefano Porretta, il Prof, ha ricevuto l'ultimo estremo sauto
La cattedrale ha faticato a contenere i tanti amici che lunedì pomeriggio hanno voluto porgere l’estremo saluto a Stefano Porretta. Un pomeriggio di commozione scandito da silenzio e lacrime, dal colore rosso delle maglie dei compagni dell’Envie con il numero 8 sulla schiena. Il suo numero, quello del “prof”, come era chiamato il capitano.
«Vorremmo tutti trovare le parole giuste - scrivono i compagni - , ma queste cose ci lasciano senza fiato, senza la forza per trovare qualcosa che possa alleviare il peso di un giorno come questo. Tante le battaglie insieme su quel rettangolo verde, tanti i momenti vissuti con i nostri colori sulla pelle, tanti i compagni che hanno condiviso con te quei novanta minuti, quell’amore per il pallone. Salutiamo un compagno di squadra che non si risparmiava mai, un fratello esemplare, una persona straordinaria che lascerà sicuramente un enorme vuoto nei nostri cuori».
«Ho allenato Stefano e Simone alcuni anni fa - ricorda Riccardo Castellino - e mi ha sempre colpito il loro legame. Stefano era un un bravo ragazzo, serio, scrupoloso e anche se il livello calcistico era modesto, l’impegno e la disponibilità erano totali».
«Oltre ad essere il "prof" era un giocatore vero, conosceva la materia veramente» aggiunge Daniele Capello, direttore sportivo del Moretta, che lo volle al suo fianco nel 2017 come preparatore atletico per porre le basi utili al salto di categoria della squadra.