Da Balma Boves agli elefanti di Annibale: le serate del CAI Monviso
Nelle “Montagne di sera” del Cai Monviso

Torna la rassegna “Montagne di Sera”, promossa dal Cai Monviso in occasione di un anniversario particolarmente significativo: i 120 anni dalla fondazione della sezione, nata il 15 luglio 1905.
Un traguardo importante, che sarà celebrato con una serie di incontri capaci di coniugare memoria, paesaggio, storia locale e curiosità, in collaborazione con il Comune di Saluzzo, il Parco del Monviso, il Comune di Manta e, in questa edizione, anche con l’associazione Vesulus.
La prima serata in programma, venerdì, 30 maggio, alle 21, nella sala Tematica del Quartiere di piazza Montebello, sarà dedicata a Balma Boves, la straordinaria borgata rupestre incastonata sul versante del Monte Bracco, oggi museo all’aperto e punto di riferimento per la valorizzazione dell’architettura tradizionale montana.
L’incontro avrà come relatore l’architetto Giorgio Rossi, figura storica del Cai saluzzese, protagonista del recupero del sito nei primi anni 2000. Sarà l’occasione per ripercorrere vent’anni di vita del museo, tra ricordi, aneddoti e riflessioni sull’evoluzione di un progetto che ha saputo trasformare un luogo abbandonato in un gioiello culturale.
A completare l’omaggio a Balma Boves sarà un secondo evento speciale, previsto per sabato 28 giugno direttamente sul posto. I visitatori potranno partecipare a una visita guidata al museo, accompagnati da Rossi e dalle guide di Vesulus, che da anni ne curano l’attività e l’accoglienza. Al termine della visita, verrà proiettato il documentario “La Barma”, firmato dal regista Fredo Valla.
Il secondo appuntamento della rassegna è fissato per venerdì 6 giugno, sempre alle 21 nella sala Tematica del Quartiere. Il protagonista sarà questa volta Pier Mario Migliore, con un incontro dal titolo suggestivo: “Annibale passò: ma dove passò?” Una serata tra storia e leggenda, in cui si cercherà di fare luce sull’antico e irrisolto enigma del percorso compiuto da Annibale attraverso le Alpi durante la sua marcia verso Roma. Un’indagine affascinante che coinvolge da decenni storici, archeologi, appassionati di montagna e che tocca, con diverse ipotesi, anche il nostro territorio.