ColtivaTo da giovedì a domenica fra i promotori la prof. Gullino
Il tema cruciale dell’acqua ispira il festival dell’agricoltura

Dal 20 al 23 marzo torna a Torino “ColtivaTo”, il Festival Internazionale dell’Agricoltura, per la sua seconda edizione: incontri, conferenze, dibattiti, tavole rotonde, laboratori, interviste e spettacoli teatrali, per raccontare l’agricoltura in un grande evento scientifico-divulgativo con cadenza biennale.
La seconda edizione del Festival, nei giorni in cui ricorre la Giornata Mondiale dell’Acqua (22 marzo), è dedicata a questa risorsa fondamentale e sempre più scarsa.
“ColtivaTo” non si limita a presentare la problematica della scarsità idrica. Si propone di offrire un'analisi approfondita del tema, esplorando le cause, le conseguenze e, soprattutto, le possibili soluzioni per una gestione più responsabile e sostenibile di una risorsa vitale per il settore agricolo e per l'intero pianeta. Il tema sarà indagato sotto diversi punti di vista: cambiamenti climatici e siccità, gestione innovativa delle risorse idriche, conflitti per l’accesso all’acqua e sicurezza alimentare.
Il Festival “ColtivaTo” è patrocinato dal ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, dalla Regione Piemonte, dalla Città di Torino e dall’Università degli Studi di Torino ed è sostenuto da sponsor pubblici e privati.
Promotore e organizzatore è il Comitato per l’organizzazione del Festival Internazionale dell’Agricoltura, fondato nel 2022 da Maria Lodovica Gullino, Maria Grazia Pellerino e Luca Remmert, e di cui oggi fanno parte anche Maria Caramelli e Vittorio Viora.
Il Festival nasce da un’idea di Antonio Pascale, scrittore e ispettore presso il ministero dell’Agricoltura, e di Maria Lodovica Gullino, fitopatologa di natali saluzzesi, che ne sono rispettivamente direttore artistico e responsabile scientifico. Se chiediamo alle persone: preferite farvi operare da un dentista del 1930 o da uno moderno?, nessuno preferirà quello antico, nessuno sosterrà che il trapano di una volta fosse migliore e che un’operazione senza anestesia temprasse il fisico.
Se invece cambiamo oggetto e chiediamo: preferite il cibo di una volta o quello moderno?, la risposta non sarà scontata, nella convinzione che l’agricoltura di un tempo fosse migliore, meno inquinante, più salubre, più naturale.
«In qualità di direttore scientifico e di direttore artistico del Festival “ColtivaTo”, siamo lieti di annunciare la seconda edizione - dichiarano Maria Lodovica Gullino e Antonio Pascale -. “Coltivato intende smontare le visioni passatiste dell’agricoltura, spesso fondate su un erroneo concetto di naturale, ma allo stesso tempo non si mostra reticente nei confronti dei problemi che l’agricoltura presenta. Fondandosi sul motto “a ogni problema corrisponde una soluzione”, ColtivaTo cerca di esaminare strumenti concreti e innovativi e di proporli con passione al pubblico».
Proseguono i promotori: «Quest’anno il Festival esplorerà un elemento fondante la nostra civiltà e la vita stessa: l’acqua. Ci sono temi cruciali che vanno affrontati, come la scarsità idrica, l’impatto dei cambiamenti climatici. Che strumenti abbiamo a disposizione? Sono efficaci? E se sì, perché? Come possiamo utilizzarli? Anche se non conosciute dal grande pubblico, ColtivaTo ospiterà persone degne di essere ascoltate, per passione e ingegno e simpatia, le cui idee sono utilissime a promuovere un dibattito costruttivo e ispirare azioni concrete verso un sistema agricolo e alimentare più sostenibile e - va da sé - migliore e più equo».
Al tema dell’anno è dedicata naturalmente l’inaugurazione di ColtivaTo, giovedì 20 marzo alle 17 alla Cavallerizza Reale, con l’intervento di apertura “L’acqua come impegno civico” di Giulio Boccaletti, direttore scientifico del Cmcc, preceduto dai saluti istituzionali. Boccaletti svolgerà cinque esaustive e affascinanti lezioni sull’acqua affrontando nodi altrettanto cruciali: Prenotazioni su www.coltivato.com
Alle 21, al Circolo dei lettori in Sala Grande, ColtivaTo proseguirà con un reading concerto del giornalista e divulgatore Massimiano Bucchi intitolato “Le forme dell’acqua” con musiche al pianoforte eseguite da Arturo Stàlteri di Haendel, Nyman, De Andrè, Sakamoto, Brian Eno, Deep Purple, Paul Simon.
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