Dalle recenti ricerche sul castello del Roccolo emergono tante novità. Condotte dall’omonima associazione, hanno portato alla luce tre prestigiose testimonianze iconografiche: due piccoli dipinti di Massimo d’Azeglio (oggi conservati nei depositi della Gam di Torino) e un quadro del pittore Giuseppe Camino, attualmente in collezione privata.
Le varie opere raffigurano scorci e vedute della dimora, e del suo parco, alla metà del secolo XIX ed offrono quindi all’osservatore un’idea di come la tenuta si presentasse negli anni in cui erano vivi i suoi proprietari originali.
Le tre tele sono state riprodotte a grandezza naturale e in alta definizione su supporti plastici ed esposte nella sala da pranzo e sono visibili nel corso delle visite guidate.
Tutto questo e molto altro è poi diventato una piccola pubblicazione: a distanza di più di vent’anni dall’uscita del libro sul castello è stato pubblicato un nuovo opuscolo intitolato “Parco e Castello del Roccolo. Storie di villeggiatura della famiglia d’Azeglio”, curata da Elena Mandrile e Paolo Monasterolo.
Al suo interno vi si raccolgono frammenti di lettere, brevi spiegazioni storico-artistiche dei vari ambienti, fotografie e le riproduzioni dei tre dipinti scoperti.
Il castello e il parco sono aperti da ottobre a maggio, la prima e la terza domenica del mese, dalle 14.30 alle 19.
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