I “pocio”, come sono chiamate in dialetto le nespole, rappresentano l’immagine e il simbolo della Fiera di Sant’Andrea. Questo frutto tardo autunnale necessita di tempi lunghi di maturazione, a riposo e al caldo della paglia, e proprio da questo nasce l’adagio piemontese “stago da pocio”, a indicare uno stato di pace nel tepore domestico.
Nel segno dei “pocio” si si incontrerà sabato a partire dalle 8 al Foro boario per confrontarsi sulla stagione da poco conclusa, vedere e sentire le ultime novità, e magari concludere le trattative iniziate alla Mostra della Meccanica di S. Chiaffredo.
Una mattinata tutta dedicata ai macchinari agricoli, alle piante, all’utensileria, e alle nuove proposte in tema di rinnovabili e risparmio energetico. Rivive così l’umore della fiera, nel solco di quel percorso secolare che tra saperi e mestieri trova la sua dimensione naturale nel “saper fare”, vanto del territorio.
Una maniera per restare ben saldi su ciò che si è riusciti a costruire sino ad oggi, consapevoli che i tempi moderni richiedono capacità fresche, grande elasticità, macchinari sempre più intelligenti e agricoltori-produttori sempre più preparati per competere in un mercato globale.
C’è un’ulteriore e simpatica novità. Grazie alla collaborazione con Araap (l’Associazione razze avicunicole autoctone piemontesi), andrà in scena un’esposizione di piccoli animali, fra cui le glorie locali: la gallina Bianca, la Bionda e il grigio di Carmagnola.
Nel pomeriggio in città verrà poi celebrato l’evento che accende il Natale, con l’inaugurazione del grande albero nella sarabanda spettacolare della spassosa Prismabanda.