Addio a Tina Turner

Quella volta che Tina Turner si esibì sul palco delle Cupole

Addio a una voce leggendaria: nel dancing il debutto italiano

Quella volta che Tina Turner si esibì sul palco delle Cupole
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Era il 12 luglio 1978. Tina Turner sbarcò per la prima volta in Italia per un concerto. E salì sul palco delle Cupole, a Cavallermaggiore.

Dal libro dei ricordi di Piermaria Toselli, patron, assieme al fratello Luigi, della sala da ballo che ha segnato una pietra miliare nella storia del dancing italiano, spunta una vicenda che, a risentirla oggi, sembra abbia quasi dell’incredibile.

«Lo sa che Tina Turner la prima volta che si esibì in Italia lo fece da noi?». Così inizia la telefonata di Piermaria Toselli, arrivata un paio di giorni dopo la scomparsa dell’artista americana.

Tina Turner, leggenda della musica, è mancata il 24 maggio dopo una lunga malattia nella sua casa svizzera di Küsnacht, vicino a Zurigo. Aveva 83 anni.

È difficile trovare una storia come quella di Tina Turner, una vita talmente piena di eventi, drammi, tragedie, violenza, ascesa, caduta, rinascita, da sembrare scritta da uno sceneggiatore.

Un fatto è certo: Ann Mae Bullock, da Nutbush, Tennessee, infine cittadina svizzera, nata il 26 novembre del 1939, lascia al mondo tante canzoni indimenticabili, che l’hanno consacrata nel Pantheon musicale.

La sua carriera inizia negli Stati Uniti, al fianco del marito Ike Turner. La coppia ha un successo straordinario, ma il loro percorso va in frantumi a metà degli anni ‘70, quando Ike e Tina divorziano.

Per la donna inizia un periodo travagliato, in cui fatica a ricostruire una carriera interrotta sul più bello.

«Scoprì il nostro paese - racconta Piermaria Toselli - attraverso Adriano Aragozzini, il famoso manager delle star, con cui peraltro ebbe anche una relazione che durò un paio d’anni. Fu grazie a lui che Tina arrivò ad esibirsi in Italia».

Sul palco delle Cupole, in quagli anni, salivano i più importanti nomi del panorama musicale e televisivo dell’epoca.

«Quando c’era l’austerity - sottolinea Toselli - organizzavamo 40 pullman a settimana per portare le persone a divertirsi e trascorrere una giornata di festa nel nostro locale. Entravano gratis, sarebbe stato impensabile far pagare il biglietto. Si ballava tutta la domenica pomeriggio, poi si rientrava a casa felici».

Un successo strepitoso, quello della sala da ballo di Cavallermaggiore, dove ogni settimana si esibiva un grande nome della musica: tutti i migliori dell’epoca passarono alla corte di Toselli, da Celentano a Mina, da Claudio Villa a Gianni Morandi. Ma anche Valter Chiari, Charles Aznavour, Gilbert Bécaud, e più recentemente Fabrizio De André, Vasco Rossi e Renato Zero.

Ma torniamo a quel luglio del 1978. «Fu l’amicizia con Aragozzini - ricorda Toselli - che portò Tina Turner alle Cupole. Era già molto conosciuta, anche se il suo periodo d’oro sarebbe arrivato in seguito. Alle Cupole fu comunque un successo, arrivarono 2000 persone, che rimasero incantate dalla sua voce, una delle migliori e delle più potenti in circolazione. Aveva uno sguardo magnetico e una personalità forte. Chiese di assaggiare del vino Barolo e fu accontentata. Fu una grande serata, uno straordinario spettacolo. A ripensarci ora, mi viene ancora la pelle d’oca, perché era una artista immensa».

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