speciale 8 marzo

Vertici aziendali difficili da scalare per le donne

Ma il ruolo femminile è sempre più riconosciuto

Vertici aziendali difficili da scalare per le donne
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Continuano ad avere salari più basse, vanno in pensione più tardi, e le discriminazioni di cui le donne sono spesso vittime sul posto di lavoro rappresentano ancora oggi una piaga da contrastare. Ma finalmente arriva una rivincita: le donne ai vertici di un’impresa apportano non pochi benefici sul posto di lavoro, favorendo il raggiungimento degli obiettivi aziendali. Una nuova indagine lo conferma. La leadership femminile, tuttavia, è ancora troppo circoscritta.

NUOVA RICERCA

Parlano chiaro i dati della recente ricerca condotta dalla società Ey Swg su un campione di oltre 700 lavoratrici e manager sul ruolo delle donne all’interno delle aziende italiane. La ricerca si chiama “La leadership al femminile nel mondo del lavoro” e i risultati emersi sono confortanti solo a metà.

Cosa significa? A crescere è la percezione secondo cui un’azienda guidata da donne riesca a raggiungere più facilmente i propri obiettivi. Al contempo però, le lavoratrici sono sempre più consapevoli delle discriminazioni presenti nel mondo del lavoro. Tra dipendenti e dirigenti, per esempio, si avverte un certo malcontento quando si parla di servizi attivi all’interno dell’azienda per favorire l’equità di genere.

Passa da 9 a 8 punti percentuali la quota di donne secondo cui all’interno della propria realtà lavorativa sono favoriti i congedi parentali per gli uomini e promosse la formazione e la crescita professionale delle donne. Di parere diverso i colleghi uomini: i dirigenti, infatti, evidenziano la presenza di servizi appositamente pensati per favorire la promozione dell’equità di genere. Se addirittura il 58% dei dirigenti uomini ritiene che nella propria azienda siano presenti progetti che mirano all’inclusione femminile, solo il 23% delle dirigenti donne la pensa allo stesso modo.

Come sottolinea Stefania Radoccia, che ha curato il sondaggio, dall’analisi emerge che «nell’ultimo periodo è cresciuta del 19% tra i dirigenti, uomini e donne, la percezione che la leadership femminile consenta alle imprese di raggiungere meglio gli obiettivi aziendali».

CONSAPEVOLEZZA

E a tal proposito ricorda: «Mai prima d’ora vi è stata così tanta consapevolezza della necessità e dei benefici promuovere le donne nel corso della loro carriera lavorativa». I passi da compiere sono però ancora tanti. Infatti la percentuale di donne che ricopre ruoli dirigenziali rimane estremamente contenuta. Le donne nei cda delle società italiane hanno raggiunto il 43% alla fine del 2022. Ma sono poche le presenze rosa ai vertici: solo il 2% di amministratrici e il 4% di presidenti.

Tutto questo e molto altro sullo speciale 8 marzo

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