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Barge, addio anche alla San Paolo Dopo Bper, a ottobre la chiusura

La chiusura dello sportello Intesa San Paolo a Barge

Barge, addio anche alla San Paolo Dopo Bper, a ottobre la chiusura
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Ormai è ufficiale, il 18 ottobre Barge perderà un altro sportello bancario. Infatti verrà chiusa la filiale di Intesa Sanpaolo di via Mazzini.

Inizialmente l’azienda provvederà all’accorpamento informatico con lo sportello di Bagnolo, che continua ad operare regolarmente poiché al momento non è interessato nell’operazione di riduzione.

In questo modo si cerca di ridurre i disagi per gli utenti poiché ne saranno conservati gli Iban. Successivamente però la clientela sarà dirottata sulla filiale di Cavour.

La politica di accentramento attualmente praticata dagli enti bancari aveva già portato, a novembre 2024, alla chiusura di Bper (ex cassa di Risparmio di Saluzzo), accorpata con la filiale di Envie, con un interessamento diretto anche del comune di Barge che l’aveva scelto come esattoria. In questo caso la situazione è meno grave poiché la sede era aperta soltanto il lunedì e il giovedì mattina, per cui molti potenziali clienti avevano già optato per il servizio postale o per altri Istituti bancari (Unicredit, Banco Bpm Popolare di Novara e Credito Cooperativo di Bene Vagienna) presenti sul territorio.

LE REAZIONI

La notizia della chiusura di nuovi sportelli nel cuneese ha allarmato enti e istituzioni. Il presidente Uncem (Unione nazionale comuni ed enti montani), Piemonte, Roberto Colombero, che ha inviato una lettera all’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, «affinché venga fermato il piano di chiusure di uffici e sportelli bancari sui territori per bloccare la desertificazione bancaria che comporta fragilità del sistema economico e difficoltà per le comunità locali».

Gli ha fatto eco il presidente nazionale dell’Unione dei Comuni Montani, Marco Bussone, il quale ha affermato che «I timori sono comprensibili, se si vuole avere una montagna viva e in salute non si può fare a meno delle banche che purtroppo però, tendono a chiudere sempre più sportelli in tutto il paese e non solo nel cuneese. Una banca non è solo contante e bancomat. È presenza viva per un territorio che deve rimanere per contribuire all’efficacia del tessuto sociale ed economico». Nei mesi scorsi anche la Regione Piemonte ha chiesto all’Associazione Bancaria Italiana di rivedere il programma di chiusure per evitare la desertificazione, ma l’Abi non è sembrata particolarmente disposta a riesaminare decisioni già date per definitive.

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