Sulle spedizioni Oltremare pesa l’instabilità geopolitica logistica
Trasporto marittimo, le prossime mosse
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Per il trasporto marittimo dei container, fondamentale per le spedizioni della frutta Oltremare, il 2025 si annuncia difficile. Le compagnie di navigazione dovranno fronteggiare costi operativi in aumento, aggravati da una crescente concorrenza, sovraccapacità di stiva e rischi geopolitici complessi.
Questo contesto, spiega in un articolo “Trasporto Europa”, richiede un’analisi attenta per identificare non solo le difficoltà, ma anche le opportunità di innovazione e crescita. Per orientare gli operatori, la società di ricerca Upply ha sviluppato tre possibili scenari nel trasporto marittimo globale di container.
Per quanto riguarda il quadro generale, la ricerca afferma che uno degli aspetti principali della trasformazione è l’aumento generalizzato delle spese operative. Le tariffe portuali e i servizi accessori, come il pilotaggio, il rimorchio e il dragaggio, sono in costante crescita, in risposta alla domanda di infrastrutture moderne e più efficienti.
A questo si aggiungono i maggiori costi legati ai carburanti, influenzati dalle sanzioni contro la flotta “ombra” che trasporta petrolio russo e da regolamentazioni più severe, che stanno rimodellando l’equilibrio del mercato nei principali hub globali come Rotterdam e Singapore. Parallelamente, l’instabilità geopolitica, con episodi critici nelle rotte del Mar Rosso e del Canale di Suez, comporta spese aggiuntive, come l’utilizzo della rotta alternativa del Capo di Buona Speranza, che può incrementare i costi fino a mille dollari per container.
TRE SCENARI
1. Nel primo scenario, Mediterranean Shipping Company (Msc) consolida il suo ruolo al vertice globale, superando il 20% della quota di mercato. Grazie a una flotta tecnologicamente avanzata, unita al controllo diretto di numerosi terminal portuali, la compagnia riuscirebbe a ridurre i costi operativi e a stabilire le tariffe di trasporto.
La strategia di Msc si basa su collaborazioni con grandi spedizionieri internazionali, che garantiscono volumi stabili a tariffe preferenziali. Tuttavia, questa crescente concentrazione di potere potrebbe polarizzare il mercato.
2. Il secondo scenario prevede un intervento deciso da parte di governi e istituzioni per limitare la dominanza di Msc. Negli Usa, la Federal Maritime Commission ha già mostrato un approccio più rigoroso, mentre in Europa la fine delle esenzioni per le alleanze di shipping potrebbe introdurre normative antitrust più stringenti.
In Asia, compagnie di stato come Cosco potrebbero rappresentare una sfida significativa, mentre in Africa l’acquisizione di Bolloré Africa Logistics da parte di Msc potrebbe non essere sufficiente a contrastare l’espansione cinese e russa.
3. Nel terzo scenario, gli Stati Uniti intraprendono un’ambiziosa strategia per riconquistare il ruolo di potenza marittima. Sebbene attualmente controllino solo l’1% della capacità globale, nuove politiche industriali indotte da Trump potrebbero promuovere la costruzione di navi e il rafforzamento della logistica nazionale. Una trasformazione sostenuta da alleanze strategiche con Corea del Sud e Giappone.
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