Pioggia di vittorie per i nostri velocisti. Nibali e pozzovivo per la classifica Ganna e Ulissi le stelle fra gli italiani in corsa

Filippo “Top” ”Ganna da Verbania è diventato la bandiera dell’orgoglio nazionale al Giro d’Italia. Sabato ha centrato la terza vittoria di tappa, dando spettacolo nella cronometro del Prosecco, dove ha letteralmente sbaragliato i rivali. Per l’uomo-jet Ganna è dunque l’anno della definitiva consacrazione. Dopo la cronometro mondiale di Imola a settembre, al Giro ha conquistato le due prove contro il tempo, oltre alla quinta tappa in Calabria andando in fuga.

Il 24enne piemontese sul traguardi di Valdobbiadene ha confidato: «Questa vittoria non era nei programmi: il ritiro di Geraint Thomas (suo capitano nella Ineos, ndr) è una sfortuna che si è trasformata in fortuna. Nell'ultimo anno ci sono stati diversi miglioramenti, siamo andati addirittura oltre. E ogni piccolo miglioramento serve a fare la differenza».

Tra gli italiani al Giro, brilla anche la stella del rinato Diego Ulissi (Uae Emirates), che finora ha messo a segno una doppietta (ad Agrigento davanti a Sagan e nella Cervia-Monselice bruciando allo sprint la maglia rosa Almeida. Salgono così a otto le vittorie di tappa del corridore toscano nella Corsa Rosa.

Buon Giro d’Italia anche per  Domenico Pozzovivo. Il corridore della Ntt Pro Cycling, che aveva dovuto abbandonare il Tour de France dopo dieci giornate per una caduta, è stato per diversi giorni nei primi cinque in classifica. Poi ha perso terreno a Piancavallo. Ma Il 37enne lucano non intende demordere.

«Fino a Piancavallo stava andando tutto bene - ha dichiarato Pozzovivo al Processo alla Tappa -. Ero venuto con l’idea di entrare nei primi 10,  poi la situazione e la mia condizione mi hanno fatto sognare il podio, Me la giocherò sulle prossime salite».

E infine Vincenzo Nibali. Lo Squalo ha disputato finora un Giro d'attesa, con qualche smarrimento (vedi domenica a Piancavallo) dove ha perso il passo dei primi aumentando il distacco dalla maglia rosa. Racconta: «Certamente sono più adatto alle salite lunghe e alte e spero che il percorso possa essere rispettato. Quello delle condizioni atmosferiche sarà un problema che non riguarda solo me».