Quarant’anni di corsa in montagna tra il Monviso e il cielo

«Alle passioni, che hanno contribuito ad arricchire il nostro vivere, non deve essere impedito di volare specie se sono state condivise ed hanno generato amicizie e storie che hanno contribuito a riempire i nostri anni di vita». Così Carlo Degiovanni, ex podista, appassionato di corsa in montagna e oggi vicepresidente della Podistica Infernotto, introduce il libro che ha voluto dedicare alla corsa in montagna, o meglio, come la definisce Degiovanni con un termine oggi fuori moda, la “marcia alpina”.
Racconta Degiovanni: «Non è cambiato solo il numero dei corridori di montagna, è cambiato radicalmente quel mondo fin dal suo stesso spirito, passando dalla generica e super competitiva marcia alpina del secolo scorso alle più moderne, altisonanti corsa in montagna, trail running e sky running. Tanti nomi ma la stessa passione per uno sport che abita i confini tra l’agonismo e l’ascetismo».
Il libro propone un viaggio tra le competizioni di marcia alpina del secolo scorso, alcune ancora in vita, raccontandone storie e aneddoti più che declamarne i vincitori. «Ho pescato molto nelle mie memorie - racconta l’autore - con qualche aiuto gentilmente fornitomi dove i ricordi erano più labili. L’ambito territoriale è quello da me prioritariamente frequentato in circa 40 anni di pratica sportiva: dal Cuneese alla Valsesia».
Il libro riporta la nostalgia per le vecchie marce, aggiungendovi storie collaterali quali la conquista sportiva del Monviso, l’evoluzione negli anni della disciplina.
Il volume “Marcia alpina, l’inutile, splendida fatica” è edito da Fusta e in vendita al prezzo di 16,90 euro.