la profezia di calderoni

Calderoni: Cirio lascerà la Regione per candidarsi a Roma nel 2027

Discorso tutto politico dell’ex sindaco che ruba la scena a Insieme si può

Calderoni: Cirio lascerà la Regione per candidarsi a Roma nel 2027
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Come sempre a tenere botta e a dare il “la” politico al centrosinistra saluzzese è Mauro Calderoni.

Lo ha fatto anche nel corso dell’assemblea di “Insieme si può” svoltasi martedì 11 marzo al circolo Interno 2, la prima presieduta da Luca Ellena, subentrato a Carlo Ravazzi passato a guidare l’associazione sanitaria “Officina delle idee”.

Calderoni ha rubato politicamente la scena sia ad Ellena che a Franco Demaria, il quale ha tracciato un bilancio dei suoi primi dieci mesi da sindaco.

Il suo predecessore, ora consigliere regionale di opposizione a Palazzo Lascaris, ha polemizzato aspramente con la maggioranza di centrodestra che ha in mano le redini della Regione

«Cirio e la sua maggioranza – ha affermato Calderoni - sono refrattari a qualsiasi confronto. La Regione è sull’orlo del baratro. È stato approvato un bilancio “da brividi” rispetto al quale non abbiamo avuto dubbi sul voto contrario perché aleggia lo spettro della Corte dei Conti. Nella Sanità c’è un buco di 700 milioni di euro col quale presto si dovranno fare i conti e saranno lacrime e sangue. Il presidente – ha detto a proposito di Cirio - è bravo a dissimulare mentre Pd e sinistra faticano a trasmettere all’opinione pubblica una comunicazione che fotografi la situazione per quel che è, cioè disastrosa».

Sull’onda della foga oratoria ha poi azzardato due previsioni.

La prima. «Gli enti locali, a partire dai piccoli Comuni, dopo i tagli previsti nella legge finanziaria – ha sostenuto - sono al collasso e non potranno reggere a lungo. Su Saluzzo, ma questo vale anche per altre realtà, aumenterà la pressione perché i piccoli centri, a partire dalle valli, non saranno più nelle condizioni di garantire anche solo i i servizi minimi. Un fatto che determinerà squilibri profondi nelle dinamiche territoriali del Cuneese».

La seconda. «La maggioranza regionale si comporta come se fosse in perenne campagna elettorale, situazione – ha considerato - che mi fa dire che la Regione non arriverà alla scadenza del 2029 ma nel 2027, anno in cui ci saranno le elezioni politiche nazionali, si tornerà alle urne anche in Piemonte. Venuta meno la possibilità di un terzo mandato, sono infatti convinto che Cirio non intenda chiudere la sua carriera politica. Per questo – ha azzardato - cercherà una candidatura al Parlamento facendo finire la legislatura regionale con due anni di anticipo».

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