festa della vita

Oltre 5.000 al Cenacolo per ricordare Madre Elvira

Il messaggio di monsignor Bernardino: «Su questa collina la presenza del Signore»

Oltre 5.000 al Cenacolo per ricordare Madre Elvira
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La collina di Saluzzo si è illuminata di speranza in occasione della 33ª edizione della Festa della Vita, organizzata dalla Comunità Cenacolo da giovedì 10 a domenica 13 luglio. Lo slogan scelto per l’edizione 2025, “Speranza viva”, ha fatto da filo conduttore a quattro giorni intensi, profondi, segnati da testimonianze toccanti, momenti di fede condivisa, sorrisi, abbracci e una forza spirituale capace di attraversare i cuori.

L’evento ha visto la partecipazione di oltre 5 mila persone provenienti da tutto il mondo, accolte nella struttura allestita sulla collina di San Lorenzo, dove sorge la casa madre della Comunità fondata da Madre Elvira. Una presenza viva e percepita in ogni istante della festa, che ha saputo ancora una volta trasformare l’incontro in occasione di crescita, memoria e gratitudine.

Tanti i momenti carichi di significato: dalle celebrazioni delle messe alla veglia mariana con la Madonna di Fatima, guidata da don Vittorio, vissuta sotto lo sguardo amorevole della “Mamma Celeste” e nello spirito di Madre Elvira, che ha dato vita a questa realtà unica, capace di seminare bene ovunque.

La Festa della Vita 2025 ha proposto anche musical, incontri con missionari e comunità da ogni parte del mondo, offrendo a tutti l’occasione per ritrovare il senso profondo della propria presenza: quel legame invisibile e indissolubile che unisce i cuori attraverso l’esperienza della Comunità Cenacolo.

Numerosi i volti illustri presenti: padre Pino Isoardi, padre Francesco Peyron, monsignor Cristiano Bodo, vescovo di Saluzzo, e monsignor Bernardino Giordano, vescovo di Grosseto, che ha presieduto la messa del pomeriggio di sabato 12 luglio. Le loro parole hanno ribadito con forza il messaggio della speranza che nasce dalla fede vissuta e condivisa.

Durante l’omelia, monsignor Bernardino ha detto: «Forse crediamo troppo poco che il Signore operi davvero nella nostra vita, ma sappiamo che su questa collina egli è all’opera, e desidera tornare a operare anche dentro ognuno di noi, nelle nostre case». E ha aggiunto con forza: «Già solo il non stare fermi è una grandissima cosa», lasciando a tutti un messaggio di movimento, rinascita e fiducia.

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